Spesso quando si parla di multipotenziali e di multipotenzialità se ne fa una questione prettamente lavorativa. Conosco tanti Coach, Career Designer e Psicologi che hanno scelto di rivolgere i loro servizi a questa nicchia particolare e propongono la loro originale soluzione per aiutare le persone dotate di mille interessi e tante capacità a costruire la loro carriera. E va benissimo. Ma siamo sicuri che basti?
Multipotenzialità e insofferenza.
Se sei un multipotenziale, o una persona con tratti multipotenziali, ti sarai trovato spesso a fare i conti con un senso di insofferenza, mancanza e insoddisfazione personale. Forse, anche ora ti senti intrappolato in un presente che ti sta stretto e sogni un futuro in cui sei completamente diverso (magari felice e sereno). Sono sicura che se ti trovi in questa situazione, o se ti ci sei trovato spesso nella vita, i motivi che ti hanno causato questo stato d’animo possono essere stati molteplici.
Stati di insoddisfazione, malessere e ansia possono essere indotti da questioni come:
- Difficoltà di scelta. Noi multipotenziali tendiamo ad avere molti interessi e passioni, il che può rendere difficile decidere su quale concentrarsi.
- Senso di incompiutezza. Poiché tendiamo a spostarci da un interesse all’altro con velocità, prima ancora di essere diventati esperti in quel settore, possiamo sentirci frustrati per non sentirci mai eccellenti in nessun campo.
- Pressioni sociali e professionali. La nostra società spesso valorizza maggiormente la specializzazione e la verticalizzazione professionale, a discapito della natura poliedrica dei multipotenziali che invece non viene ben compresa. Questo può portarci a subire pressioni da amici, famiglia e superiori/colleghi che ci spingono a conformarci a un percorso più tradizionale e specializzato, causandoci sentimenti di insoddisfazione e insofferenza.
- Paura di perdere opportunità: Noi multipotenziali possiamo sperimentare la “FOMO” (Fear Of Missing Out), ovvero la paura di perdere opportunità in altri campi di interesse mentre ci concentriamo su uno solo.
- Mancanza di riconoscimento: Poiché spesso i nostri talenti e contributi sono distribuiti in molti campi, noi multipotenziali possiamo sentirci meno apprezzati rispetto a chi eccelle in un solo ambito chiaro e specifico.
- Sindrome dell’Impostore: Dentro e fuori di noi nascono dubbi riguardo alle nostre reali capacità e competenze, tanto da non farci sentire sembra all’altezza dei ruoli che ricopriamo e degli eterni apprendisti.
Come vedi, la questione lavorativa può di certo essere una causa del malessere dei multiponteziali, ma sarebbe riduttivo pensare che la soddisfazione di una persona (multipotenziale o no) risieda solo nel lavoro che sceglie di fare. Purtroppo nella nostra epoca spesso si tende a far coincidere la realizzazione di una persona con il successo lavorativo e con il ruolo professionale che ricopre, ma questo è solo un modo di leggere la realtà e non di certo la verità assoluta.
Ho già approfondito questo tema nell’articolo “Di cosa ti occupi?” Come rispondere senza stress se sei un multipotenziale. (che ti invito a leggere se ti interessa questo tema) e voglio sottolineare ancora una volta come la nostra autorealizzazione personale non coincide con il nostro lavoro. Non sempre e non del tutto, quantomeno. Siamo molto di più dei nostri titoli di studio, delle nostre certificazioni professionali e delle nostre competenze: siamo valori, ideali e progetti ancora da compiere.
Come creare una vita appagante se sei multipotenziale?
Un consiglio te l’ho già dato: smetti di cercare la tua autorealizzazione solo ed esclusivamente nel lavoro.
Secondo consiglio: sei un multipotenziale, d’accordo, ma le tue caratteristiche particolari non contrastano con il meccanismo di autorealizzazione che accomuna tutti gli altri esseri umani. Ti dico questo non per sminuirti, anzi, per rassicurarti. Infatti a volte viene data l’immagine dei multipotenziali come di esseri alieni, malati o supereroici (a seconda del punto di vista di chi affronta la questione) che rispondono a leggi dell’universo diverse dai comuni mortali, ma non è assolutamente così.
Rilassati, sei un tipo a posto.
C’è però un passo importante che devi compiere tra le tue consapevolezze. Ovvero devi imparare a percepirti come un essere unitario, composto sì da tante parti (a volte anche in contrasto tra loro!), ma sempre e comunque uno. Non sei una persona quando vesti i panni del professionista, un’altra persona quando ti metti in tenuta sportiva e vai ad allenarti, non sei un’altra persona ancora quando assumi i tuoi ruoli sociali in famiglia o con gli amici. Inoltre, sei sempre tu quando vivi gioia e tristezza, quando sogni in grande e quando desideri solo un po’ di pace. Immaginati come una matrioska: puoi fare tante cose diverse, nutrire bisogni, provare emozioni e prefissarti molti obiettivi ma sono tutti racchiusi in un tuo “io” più grande. Un’unica entità in grado di contenerle tutte, in modo ordinato e consapevole che ogni parte fa sì che un’altra possa essere compiuta.
Detto questo, devi fare luce dentro di te per capire quali sono tutte queste parti che ti rappresentano.
Fatti queste domande: quali sono i miei valori guida? Quali sono i miei bisogni più impellenti da soddisfare? Quali sono le mie potenzialità che sento inespresse, i miei talenti sopiti e le mie capacità che non sto sfruttando? Quale obiettivo per me è più importante realizzare ora? Ti consiglio di scriverti tutte le risposte che emergono dal profondo ascolto di te stesso e, se questo esercizio ti sembra complicato, preparati perché il difficile viene adesso! Una volta che avrai definito bene tutte esigenze, i tuoi bisogni e i tuoi valori li dovrai classificare in ordine di priorità, dal meno significativo per te in questo momento (la bambolina della matrioska più piccola) a quello più significativo (a bambolina della matrioska più grande, escludendo quella dell’involucro che rappresenta la tua persona completa). Ora, affinché tu sia felice e soddisfatto devi trovare il modo per dare spazio a tutte le bamboline e incastrarle nell’ordine giusto. Uscendo dalla metafora, devi trovare il sistema per appagare tutto ciò che rientra tra le tue priorità in ogni ambito della vita, sia personale che professionale.
Detta al contrario, la causa della tua insoddisfazione risiede nel fatto che non stai curando qualcosa che per te è molto importante e quella mancanza non può essere compensata da un altro aspetto della tua vita che invece sta andando molto bene. Per esempio, se per te la famiglia è un valore fondamentale e non puoi dedicargli abbastanza tempo, non potrai sentirti appagato della vita solo perché sul lavoro invece stai ottenendo grandi risultati.
Non ti fidare delle persone che ti dicono che ti devi accontentare, che hai già molto e che c’è chi pagherebbe per avere ciò che hai già tu in questo momento. Solo tu conosci la tua verità. E se ora non ti senti a posto, hai tutto il diritto di trovare un modo per costruire la tua condizione desiderata.
Come si trova il modo per far convivere tanti parti diverse in un’unica persona?
A questa domanda non posso rispondere con una ricetta standardizzata.
Mi dispiace averti deluso se, arrivato fin qui, pensavi di risolverla in fretta. Anzi, mi verrebbe da rispondere a questa domanda con “dipende”, ma penso anche che sia il modo migliore per diventarti antipatica!
Allora ti dico come stanno le cose, dal mio punto di vista. Abbiamo detto che siamo tutte persone unitarie, seppure composte da tante parti diverse (i nostri interessi, i nostri ruoli sociali, le nostre emozioni, le nostre credenze, ecc…), ma non ho ancora specificato bene che tutte queste parti, sommate insieme, contribuiscono a renderci persone uniche, irripetibili e speciali. Va da sé che se ognuno di noi è diverso dall’altro per potenzialità innate, talenti, capacità, abilità e risorse avrà bisogno di un percorso personalizzato per autorealizzarsi. Personalmente, non credo che nessuno possa insegnare a qualcun altro come vivere. Penso invece che sia invece possibile divulgare un metodo che consenta a chiunque di capire come fare luce sui propri obiettivi e come realizzarli attraverso un percorso inesplorato e appassionate, ancora più appassionante del risultato finale che si spera di conseguire! Per questa ragione ho creato il mio personale metodo, costruito in anni di studi ed esperienza, che prende il nome di “Miniera d’oro”. È un percorso basato su solide fondamenta ma molto flessibile che permette a tutte le persone con numerosi interessi e potenzialità (come i multipotenziali) di autorealizzarsi nel presente e nel futuro, indipendentemente dal loro passato.
In conclusione.
In questo articolo abbiamo indagato i motivi che portano le persone multipotenziali a sentirsi spesso insoddisfatte della propria vita.
In parte il motivo di questa insoddisfazione cronica nelle persone caratterizzate da molti interessi e dedite a molte attività contemporaneamente è dovuta alla loro natura. Alcuni tratti ricorrenti sono la difficoltà nel prendere decisioni, la Sindrome dell’Impostore, la sensazione costante di FOMO, le pressioni sociali e l’incomprensione che subiscono anche da persone anche molto vicine.
Abbiamo inoltre visto come il bisogno di felicità e di soddisfazione personale è comune a tutti gli esseri umani, e anche i multipotenziali possono mettere in pratica le stesse strategie che adottano tutte le persone realizzate. Ovvero, devono entrare in contatto con i propri bisogni, i propri valori, le proprie emozioni e trovare un modo originale, creativo e personale per farle convivere dentro di loro nella propria quotidianità.
Silvia Vernelli
Sono la prima Life & Multipotential Coach italiana. La mia missione è accompagnare le persone multipotenziali in un percorso verso l’autorealizzazione personale Grazie al mio metodo di lavoro esclusivo e alla mia esperienza personale di vita come multipotenziale, ti dimostrerò che anche tu puoi trovare un equilibrio tra il tuo desiderio di pace e la tua fame di cambiamento.